Biografia Paolo Fortunati

FORTUNATI, Paolo. Talmassons (Udine) 26 aprile 1906, Bologna 27 gennaio 1980.

Docente universitario, parlamentare, assessore comunale, vari incarichi “pubblici” di natura “tecnica”.

Si laureò in giurisprudenza (Padova, 1927) con una tesi di laurea in demografia sotto la direzione di Pietra e Corrado Gini. Dapprima assistente all’Università di Padova (1928-1930), si spostò nel 1930 all’Università di Ferrara come incaricato di statistica e democrazia, conseguendo la libera docenza nel 1933 e continuando ad insegnare a Ferrara per alcuni anni. Tra il 1936 e il 1940, insegnò all’Università di Palermo, dirigendo anche il locale Istituto di cultura fascista. Fu redattore capo del “Supplemento statistico ai Nuovi problemi di politica, storia ed economia” (1935–1940), che nel 1941 trasformò in una rivista scientifica autonoma intitolata “Statistica”.

Trasferitosi all’Università di Bologna nel 1940, è considerato il fondatore dell’Istituto di Statistica, che continuò a dirigere nei decenni successivi. Nell’immediato dopoguerra, Fortunati entrò a far parte del Consiglio di Amministrazione dell’Università come rappresentante del Comune di Bologna. Nel 1954, promosse la costituzione del Centro meccanografico dell’Istituto di Statistica che, nel marzo 1960, si dotò del primo elaboratore elettronico Gamma ET. La sua azione in questo campo fu così incisiva che servì come vice-presidente dell’Associazione Italiana per il Calcolo Automatico (1961-1967).

Oltre all’attività prestata all’università felsinea e all’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, di cui fu Presidente dal 1974 al 1977, Fortunati ricoprì numerose altre cariche scientifiche di rilievo sia in Italia che a livello internazionale. Fu membro del Consiglio superiore di Statistica (1948-1954) e della Società Italiana di Statistica, di cui fu successivamente presidente (1966-1980). Tra le sue affiliazioni internazionali, meritano di essere richiamate quelle all’Istituto internazionale di Statistica, all’Association Internationale de Statisticiens Municipaux, all’Union Internationale pur l’étude scientifique de la population, all’American Statistical Association e all’American Economic Association.

Per Fortunati l’attività scientifica e quella politica costituivano una globalità non scindibile. Nel secondo dopoguerra, lo statistico divenne una delle personalità politiche più influenti della Federazione bolognese del Partito comunista, fu membro del rispettivo Comitato federale e fece parte della giunta di Giuseppe Dozza, prima come assessore alla statistica e ai tributi (1946-1956), in seguito come consigliere comunale (1956-1964).  Fortunati ricoprì un ruolo di rilievo anche nella politica nazionale, come esponente del Senato della Repubblica, di cui fece parte continuativamente dal 1948 al 1972. Membro della Commissione Finanze dello stesso, ne fu anche Vice-Presidente (1968-72).

Fortunati, Paolo (1957), Rapporto di concentrazione, valori medi e schemi teorici di distribuzione massimante e minimante della variabilità, in “Scritti matematici in onore di Filippo Sibirani”, Bologna, Zuffi, pp. 109-122.

Fortunati Paolo (1960), Considerazioni e prospettive sulle misure di variabilità, con riferimento alle ricerche economiche,  in “Studi in onore di Epicarmo Corbino”, Milano, Giuffrè, pp. 1-24.

Su Fortunati: Melis G. (1997), Fortunati Paolo, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, vol. 49, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

Drudi I. (2017), Paolo Fortunati. Lo statistico della disuguaglianza, “Induzioni”, 55, pp. 121-125.